Psicopatologia nei contesti digitali
Conoscere i principali disturbi psicopatologici e neuropsicologici
Alcuni argomenti studiati:
Le dipendenze tecnologiche
Hikikomori
Il Ritiro Sociale
Cyberbullismo
Disturbi Specifici di Apprendimento
Disabilità Intellettive
Disturbi del comportamento
Disturbi d' ansia
Disturbo dello spettro dell'autismo
TESTI
Ho trovato su Youtube un' Intervista al Dottor Lancini proprio sul suo libro.
Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, è presidente della fondazione Minotauro di Milano e insegna presso il dipartimento di Psicologia dell' Università degi Studi di Milano - Bicocca.
I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO
AUTISMO è una parola che deriva dal greco e significa star soli con sé stessi. Presenta un insieme di alterazioni, per cui si preferisce definire Disturbi dello spettro autistico https://www.youtube.com/watch?v=vwFRkhgeVdo
L'autismo è un disturbo dello sviluppo, su base neurobiologica.
Si manifesta con gravi compromissioni nelle interazioni sociali, comunicazione e presenza di attività stereotipate.
Storia:
Leo Kanner (1943) fu il primo psichiatra che per primo definì questi bambini https://www.youtube.com/watch?v=3aK82OWvJ48
Hans Asperger (1944) fu il primo medico che descrisse i bambini autistici con buon funzionamento cognitivo e linguaggio formale https://www.youtube.com/watch?v=W8h8KmPvXEc&t=4s
Per il DSM-5 è un disordine neuro-evolutivo, che colpisce un bambino su 160, e che si manifesta all'interno di uno "spettro". Si configura come una disabilità persistente.
Processi psicologici implicati:
Punti di forza: Buona memoria visiva e spaziale; capacità di percepire dettagli; non mentono. Abilità Savant, "isole intellettive" o "isole di capacità", cioè abilità straordinarie e selettive nelle Arti, nella Musica, nella Matematica, ecc ...
Difficoltà:
Capire il pensiero altrui (Teoria della Mente https://www.youtube.com/watch?v=xov5mF1NauU
Riconoscere un significato globale, perché si focalizzano sul dettaglio (Teoria della debolezza della coerenza centrale, Frith 1989)
Funzioni esecutive, cioè saper ricercare in modo organizzato, avere piani di azione per il raggiungimento di uno scopo, inibire reazioni impulsive (Teoria del deficit delle funzioni esecutive)
Entrare in relazione con l'altro (Teoria dei neuroni a specchio o della simulazione mentale)
Il comportamento problema non è un sintomo dello Spettro autistico, ma la conseguenza di un sovraccarico sensoriale/emotivo /sociale o della difficoltà di capire le richieste, spesso inadeguate ...
Per gli interventi terapeutici/riabilitativi/psicoeducativi, bisogna far riferimento al Sistema Nazionale per le Linee Guida (SNLG), che nel 2011 ha pubblicato il Trattamento dei Disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti.
Raccomandazioni per interventi efficaci:
Attivare programmi di intervento mediati dai genitori, che, oltre a favorire lo sviluppo di abilità socio-comunicative del bambino, migliorano il benessere emotivo dei genitori
Utilizzo di interventi a supporto della comunicazione, come quelli visivi
Adattare l'ambiente comunicativo, sociale e fisico (fornire suggerimenti visivi, seguire una routine, minimizzare le stimolazioni sensoriali disturbanti, ecc ...)
Raccomandato il programma TEACCH (Treatment and Education of Autistic and Related Comunication Handicapped), per migliorare processi di apprendimento
Il Programma più studiato, per migliorare le abilità intellettive, il linguaggio e i comportamenti adattivi, è l' ABA (Applied Behavior Analisis https://www.youtube.com/watch?v=yXhVSQJhbCA
NON è raccomandato il Metodo AIT (Auditory Integration Training https://www.youtube.com/watch?v=wDXyITG_VBk), perché è stata dimostrata la sua inefficacia nei soggetti che presentano ASD
NON ci sono prove scientifiche per consigliare la Musicoterapia
NON utilizzare la comunicazione facilitata come MEZZO per comunicare con bambini che presentano ASD
Linee Guida per l'intervento con gli insegnanti:
L'ambiente deve essere adattato alle esigenze dell'alunno
Alleanza tra soggetti che concorrono all'educazione del bambino con autismo
LA DISABILITA' INTELLETTIVA
In passato si parlava di Ritardo Mentale, termine considerato dispregiativo e sostituito con Disabilità Intellettiva.
La Disabilità Intellettiva è caratterizzata da deficit cognitivo, difficoltà di apprendimento, di autonomia personale e di adattamento sociale.
Il criterio classificativo più usato è quello PSICOMETRICO (QI).
La prevalenza di questo disturbo è dell' 1% sulla popolazione generale e 6 su 1000 soffrono di disabilità grave.
Si verifica in tutte le razze e culture, con prevalenza verso il sesso maschile.
Le caratteristiche della DI sono fondamentalmente due:
Deficit funzionamento intellettivo (intelligenza): ragionamento, problem solving, pensiero astratto, apprendimento scolastico, ecc ... Questi deficit devono essere confermati da valutazioni cliniche o test d'intelligenza standardizzato.
Deficit funzionamento adattivo (adattamento), cioè in tutte quelle attività che consento l'adattamento della persona nella vita quotidiana. Sono le funzioni base di sopravvivenza, come prendersi cura di se stessi, vestirsi da soli, mangiare da soli, svolgere compiti fattibili per l'età cronologica del soggetto.
Nelle diagnosi si valutano entrambi.
Ma i livelli di gravità sono definiti sulla base del Deficit Adattivo e non sul quoziente di intelligenza:
Lieve, QI 85%, immaturità relazioni sociali
Moderato, QI 10%, progressi lenti rispetto ai coetanei, linguaggio poco complesso. Si prende cura di sé solo dopo lunghi periodi di insegnamento
Grave, QI 3/4 %, comprende poco il linguaggio scritto, concetti di quantità, il tempo. Ha bisogno di sostegno in tutte le attività quotidiane
Estremo, QI 1/2 %, completamente deficitario e dipende da altri.
Le Funzioni Intellettive vengono valutate attraverso Test d' Intelligenza, come:
WAISS (Wechsler Adult Intelligence Scale)
WISC (Wechsler Intelligence Scale for Children)
WIPPSI (Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence)
Le Funzioni Adattive vengono valutate attraverso l' osservazione del soggetto o con strumenti come le Scale Vineland (interviste semistrutturate a genitori)
Le cause possono essere:
Cromosomiche e genetiche (esempio Sindrome di Down)
Biologiche non genetiche (rischi prenatali, neonatali, postnatali)
La Disabilità Intellettiva si presenta spesso in comorbilità (cioè più patologie nello stesso individuo):
Disturbo da Deficit d' Attenzione/Iperattività
Disturbo d'Ansia
Disturbo Depressivo
Disturbo movimento stereotipato
Linee Guida per l'intervento con gli insegnanti:
Potenziare le abilità degli insegnanti nel definire gli obiettivi perseguibili, utilizzando un linguaggio descrittivo che favorisca la scelta delle procedure educative.
Alcune ricerche (1996) evidenziano la scarsa conoscenza delle disabilità da parte di insegnanti che insegnano da vari anni
Imparare ad osservare. Saper osservare permette all'insegnante di effettuare una descrizione del comportamento sia in modo informale che attraverso griglie di raccolta strutturate, per una corretta analisi funzionale.
Ricercare e attribuire significato ai comportamenti problema
Riflettere sul gruppo classe in cui è inserito l'alunno (le abilità sociali degli studenti possono favorire o intralciare l'accettazione). Una serie di ricerche hanno evidenziato una maggiore predisposizione da parte dei ragazzi a instaurare relazioni di amicizia con compagni con disabilità fisica piuttosto che intellettiva.
I DISTURBI ANSIOSI
L' Ansia è una normale e innata risposta dell'individuo a situazioni percepite come minaccia.
E' uno stato emotivo connesso alla paura.
Paura: risposta emotiva ad una minaccia reale o percepita - Ansia: anticipazione di una minaccia futura
In generale non è patologica, anzi può avere valore adattivo come evitare pericoli.
Un criterio utilizzato per distinguere l'ansia patologica dalle paure è l'impatto che la reazione emotiva ha sul comportamento, secondo i parametri di durata, intensità, frequenza.
Bisogna distinguere tra paura fisiologica tipica e disturbo:
Paure fisiologiche:
cadere, estranei, rumori forti (0-6 mesi)
separarsi dalla mamma, rumori forti, estranei, fare il bagno (7-12 mesi)
abbandono, oscurità, clown, Babbo Natale, temporale, ecc... (1-4 anni)
abbandono, mostri, insetti, dolore, ferite, guerre (4-8 anni)
verifiche, rifiuto del gruppo, deludere i genitori, fallimento, ferite, morte (8-12 anni)
Per essere considerato un disturbo, devono essere presenti 3 elementi:
Sintomi fisici: tremore, sudorazione, frequenza cardiaca, diminuzione salivare, rossore in viso, ecc ...
Sintomi comportamentali: evitamento, timidezza, richiesta di rassicurazione, molte domande, irrequietezza, ecc ...
Sintomi cognitivi: difficoltà di concentrazione, problemi di memoria, timore di fallire, esagerazione e catastrofizzare eventi minimi, ecc ...
Disturbi ansiosi secondo il DSM-5:
Disturbo d'ansia da separazione
Mutismo selettivo (per il 90% è associato a fobia sociale)
Fobia specifica (da non confondere con le paure evolutive tipiche)
Fobia sociale
Disturbo di panico (attacchi di panico)
Agorafobia
Disturbo d'ansia generalizzato
I disturbi d'ansia più diagnosticati sono nei bambini in età scolastica.
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
Il DSM- 5 ha inserito
il Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), all'interno dei Disturbi neuro-evolutivi
il Disturbo oppositivo provocatorio e Disturbo della condotta (DOP), nei Disturbi dirompenti del comportamento
Numerose ricerche confermano che l' 80% delle cause è endogena e il 20% esogena.
Le caratteristiche principali dell' ADHD sono: persistente disattenzione, impulsività e iperattività.
Il DOP si manifesta attraverso comportamenti di ostilità e di provocazione nei confronti di adulti e estranei; frequenti litigi, rifiuto di rispettare le regole, scaricare su altri le proprie responsabilità.